Fabio Picchi

Il primo viaggio
Il primo viaggio di cui ho memoria è su una 500 giardinetta bianca. Con la mia famiglia, mio padre, mia mamma e mia sorella partivamo per l’Isola d’Elba. Io salivo in macchina, appoggiavo la testa sulle cosce di mia sorella di cinque anni, mi addormentavo dopo pochi minuti accudito dalle sue carezze e perdendomi nelle parole altrui. Mi addormentavo a Firenze e mi svegliavo a Piombino. Quasi come se fosse un meccanismo ipnotico, un salto spazio-tempo. Era anche un viaggio divertente, c’era anche il cane insieme a noi.
In quel periodo vivevo sei mesi a Firenze e cinque all’Isola d’Elba. E’ un posto che amo.
A quei tempi alle macchine che arrivavano a Piombino per imbarcarsi per Portoferraio e Porto Azzurro veniva calato un argano e la macchina veniva fatta salire sul ponte delle nave.
Noi andavamo a Scaglieri nel Golfo della Biodola. Eravamo io, la mia famiglia, un asino e un pollaio. Sembrava quasi il centro della foresta amazzonica. Mio padre e mia madre ci amavano molto. Eravamo pervasi da una gioia infinita senza precedenti. Una sensazione di felicità pura talmente coinvolgente che le altre persone ci invidiavano.

Il viaggio più avvincente

I Viaggi di lavoro in Giappone.
A quel tempo ci mettevo dalle 25 alle 28 ore, adesso siamo passati a 10 ore. Ogni volta che sono andato là ho avuto la sensazione di andare dall’altra parte del mondo.
A Kyoto ero uno dei pochissimi occidentali, non se ne vedevano di persone bionde come ero ancora io a quell’epoca.
Il Giappone è un paese che, pur sembrando completamente diverso, ha molte similitudini con l’Italia. Prendiamo per esempio le donne siciliane e quelle giapponesi e la loro dedizione verso l’uomo e la famiglia. Sono due popoli che hanno vissuto entrambi dei grandissimi conflitti e delle sconfitte sul piano politico molto vicine tra loro. Sono, inoltre, entrambi, popoli estremamente laboriosi.
E così come sono molte le similitudini sul piano familiare e sociale, molte lo sono anche sul piano culinario. Quando lo dico mi prendono sempre in giro, ma io credo che sia veramente così. Il paese dove ho mangiato il piatto più buono di spaghetti al pomodoro è proprio il Giappone.

La città o i luoghi preferiti
Il luogo che più amo è Salonicco. Solo il nome ha in sé tutta la sua storia, evoca una città europea e tutto il suo fermento giovanile. Il mercato sopravvissuto è qualcosa di meraviglioso. Hanno saputo mantenere nel tempo tutta la loro fantasia.

Il libro preferito
È difficile rispondere, il libro preferito è sempre l’ultimo. Sicuramente però ci sono due libri cui non riesco proprio a rinunciare: Candido di Voltaire e Il Barone Rampante di Italo Calvino.